Il processo

Autore: Franz Kafka
Editore: Giunti
ISBN: 9788809995819
Pagine: 250
Data Pubblicazione: 07/05/2013
Protezione: No DRM
Lingua: Italiano
ebook: ePub o Pdf
Prezzo ebook: 1,49

Il processo (Der Prozess) è un romanzo incompiuto di Franz Kafka (1883-1924), pubblicato per la prima volta nel 1925. Un’opera inconpiuta, rimasta pressochè sconosciuta fino al termine della seconda guerra mondiale, malgrado l’impegno dell’amico Max Brod, esecutore testamentario, curatore dell’edizione e diffusione dell’opera.

kafkaLa trama
Nell’appartamento di Joseph K., il protagonista (uno scrupoloso impiegato), si presentano due poliziotti (Franz e Willem) con un ordine di comparizione per un’accusa non precisata. Più tardi lo zio gli fa conoscere l’avvocato Huld, assicurandolo che potrà aiutarlo nella sua questione giudiziaria, ma il famoso avvocato gli spiega che quei processi vengono risolti con sistemi extra giudiziari, con corruzioni ed intrighi e prende tempo, dandosi malato. Ciò nonostante Joseph non cessa di provare per le vie legali, anche se il contatto con la misteriosa e gigantesca organizzazione giudiziaria – uffici negli ultimi piani o nei solai di misere case – lo fa sentire sempre più fragile e indifeso. Nel frattempo subisce le avances di Leni, la moglie/segretaria di Huld. A questo punto della vicenda K. si trova sempre più coinvolto nel meccanismo giudiziario senza sapere il perché, e si dedica con uno zelo, che si traduce ben presto nell’atteggiamento preoccupato del colpevole, ad accelerare la causa. Ritorna al tribunale vuoto e ha un intermezzo amoroso con Hilda, moglie di uno dei guardiani. Dopo, incontra il guardiano della sala d’udienza, che lo introduce tra una folla di accusati in attesa. Questi lo rimanda da Huld e nel suo ufficio Joseph K. conosce Block, un cliente che è testimone dell’indifferenza e della nascosta impotenza dell’avvocato. Irritato e scoraggiato, K. decide allora di fare a meno dei servizi di Hascler e convinto da Leni cerca di conquistarsi i favori di Titorelli, un pittore di personaggi famosi, ma l’individuo non gli è di nessun aiuto e K è obbligato a fuggire da una folla di bambine, che invadono lo studio del pittore. I giorni e le notti di K. trascorrono così sempre più ossessionati dal processo, che incombe come una oscura minaccia sulla sua vita, e nell’immensa città egli avverte la sua solitudine e la sua posizione di accusato, in quanto crede che tutti – al caffè, in ufficio, per le vie – siano al corrente di quel processo: e nei loro occhi legge l’ironia e la condanna. Poi, un giorno per incarico del suo ufficio si ritrova nel duomo, e lì un prete, il cappellano del carcere, gli racconta l’allegoria dell’uomo che cerca di essere ammesso alla presenza della Legge. In quel momento K. si rende conto che al processo non si sfugge, che un potere sinistro e inconoscibile ha già deciso, e che la condanna e la morte erano già in tutta quanta la trama della sua vita. Così nel giorno …..

Considerazioni
La caratteristica che colpisce in questo romanzo è il meccanismo complesso e inesorabile della legge, che all’uomo non è dato conoscere, e che rende assurda e tragica la sua vita. Di fronte a questa inesorabilità tutti i mezzi di cui il protagonista può disporre falliscono, sono piccole ruote che non ingranano con le sconosciute ruote che costituiscono quel meccanismo procedurale. Da questa incomprensibilità e inaccessibilità della legge derivano i molteplici temi presenti nel romanzo: la solitudine dell’uomo; l’impossibilità di stabilire un rapporto di adesione col mondo che lo circonda e di trovare nella sua giornaliera trama di gesti e di vicende un senso plausibile; l’impossibilità di realizzarsi in una dimensione di autenticità; la consapevolezza della sua condizione di escluso; il senso di essere oggetto di una determinazione di cui ignora i fini e in ultimo la sua alienazione. Alla base di questa lucida e inesorabile rappresentazione della condizione dell’uomo c’è certamente la trascrizione di una condizione autobiografica: la solitudine di Kafka; la situazione conflittuale col padre (illustrata nella famosissima “Lettera al padre”); una costante e patologica fuga di fronte alla vita e all’eros (le interruzioni dei fidanzamenti); la sua condizione ebraica, cioè di “sradicato” che sente in sé conflittualmente l’urto di varie culture; l’angosciosa consapevolezza del fallimento della propria esistenza.

di Angelo Oggioni
Fonte: Franco d’Arco – Ultimabooks.it, 4 giugno 2013cc by-sa